Ma ci sono delle eccezioni, nella Moda sempre più frequenti, rappresentate da creatori che vivono la luce come monarca assoluto di ombre ed assenze di colore.
Armani è l'eccezione per eccellenza ed, infatti, Re Giorgio la brezza calda della fioritura la tinteggia di blu e di neri inamovibili, ma al contempo, docili, morbidi e luminosi.
La Primavera/Estate 2011 di Giorgio Armani è portatrice di messaggi fiabeschi e riferimenti leggendari che annidano la loro poesia strutturale nel mistero esclusivo dell'opulenza ricercata medio-orientale.
Armani accenna, timidamente, lentamente ed impercettibilmente, una gradita deviazione nel percorso dannatamente classico del suo DNA, patrimonio storico dello stile da tempi immemori e marchio indelebile nella concezione universale dell'eleganza.
Le Roi Coquette gioisce in ogni particella del suo essere, per questo.
C'è speranza di rinnovamento: Re Giorgio ha girato la clessidra ed il tempo ha ripreso il suo naturale corso di evoluzione.
Nel pensiero proibito di un Armani sfacciatamente e pericolosamente moderno, godiamo della costruzione "so stylish" di pantaloni classici ravvivati da uno splendido movimento di pince in vita, del parziale abbandono della componente destrutturante del volume nelle giacche e della inquietante maestria nel taglio e nella creazione di drappeggi, quali respiri ravvivanti di una fisicità umana volutamente sterile ed incontaminabile.
In the channel of the didactic obviousness, periods of light sholud be accompanied by colour, softness and refined shapes.
But there are exceptions, especially in the Fashion System, represented by creators who live the light as an absolute monarch of shadows and absence of colour.
Armani is the exception for excellence and, in fact, Re Giorgio paints the warm breeze of the bloom with fixed colours like blue and black but, at the same time, gentle, soft and bright.
The Spring/Summer 2011 Giorgio Armani's collection is the bearer of fairy messages and legendary references who lurk their structural poetry in the exclusive mistery of the opulence of the middle-east.
Armani hints, tentatively, slowly and imperceptibly, an appreciated diversion in the bloody classic path of its DNA, historical heritage of the style from immemorial time and indelible mark in the universal concept of elegance.
Le Roi Coquette rejoices in every particle of his being, for that.
There is hope for renewal: Re Giorgio has turned the hourglass and time has taken its natural course of evolution.
In a forbidden though of an Armani blatantly and dangerously modern, enjoy the stylish construction of classical trousers enlivened by a splendid movement of darst at the waist, the partial abandonment of the destructive component of the volume in the jackets and the "disturbing skill" in cutting and creating of drapes, which reviving breaths of a human physicality intentionally sterile and uncontaminated.